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BUONO FRUTTIFERO POSTALE serie"O"

Negli anni ottanta Le "Poste Italiane" emettevano diverse serie di Buoni Fruttiferi Postali pluriennali, alcuni della durata anche trentennale con l'impegno di corrispondere a scadenza un determinato tasso d'interesse. I Buoni erano rivolti soprattutto alle famiglie e ai "nipoti" quale forma di costituzione di un capitale per le esigenze future.

Giunti alla scadenza, i risparmiatori si sono recati in Posta convinti di riscuotere quanto indicato nel Buono Fruttifero Postale, e allo sportello si è scoperta la "sorpresa" le Poste vogliono rimborsare solo metà del valore promesso, a loro dire,  in sefuito alla modifica unilaterale avvenuta con  D.L. succedutesi nel corso degli anni e mai portati alla diretta conoscenza degli interessati

Oggi la veternza è stata portata avsanti all'ABF e alla magistratura.

Nell'articolo si fornisce una panoramica su come tutelare i propri diritti.

 

Credito al Consumo

Credito al consumo e collegamento negoziale alla luce della recente evoluzione giurisprudenziale

  • Nel nostro paese, dopo decenni in cui l’economia rilevava una notevole tendenza al risparmio da parte delle famiglie, in questi ultimi anni si è evidenziato un ricorso sempre più consistente a prestiti finanziari per usi strettamente legati ai generi di consumo.
  • Seppur non al livello di realtà quali U.S.A. o Inghilterra, ove il c.d. “credito al consumo” raggiunge percentuali consistenti ed ormai rappresenta quasi la maggioranza delle concessioni di credito, l’Italia, a partire dal 2009/’10, a seguito dell’aggravarsi della crisi economica, ha visto l’incremento di tale fenomeno prima assolutamente marginale e di scarsissimo utilizzo.

Come si vedrà meglio infra, nel corso dell’approfondimento, l’idea originaria che aveva il nostro legislatore (e, più in generale, una parte della società) era che l’accesso a tale tipo di prestito, in genere di medio / basso importo e legato all’acquisto di beni di consumo, non meritasse una particolare tutela ed, anzi, in sede di indicazione dei tassi massimi di interesse da poter utilizzare per gli enti erogatori, il credito al consumo appariva (ed appare ancor oggi) il rapporto contrattuale più oneroso ........