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INVESTIMENTI “CROWDFUNDING”

INVESTIMENTI “CROWDFUNDING”

Investimenti “crowdfunding” nelle start up: opportunità di crescita  e criticità alla luce del regolamento Consob n. 18592/13 e circolare Consob del 01.08.2013

Alla luce della crisi che ha colpito la nostra economia in questi ultimi anni, il mercato ha iniziato a valutare la possibilità di concedere ai privati la possibilità di investire direttamente in capo ad imprese e strutture di ricerca che mirino a miglioramenti nel settore tecnologico.
In definitiva, quindi, piuttosto che acquistare un pacchetto azionario e/o obbligazionario che finanzi genericamente un'impresa, si prevede per le società la creazione di un progetto di studio / ricerca in campo di innovazione tecnologica, pubblicizzato tramite gestionali autorizzati su internet, per la cui concretizzazione il pubblico ("crowd") versi quote di denaro ("funding") da cui ricavarci un piccolo vantaggio.
Tale possibilità, denominata "crowdfunding", non apparirà certo del tutto originale al pubblico che utilizza abitualmente la Rete.
Spesso numerosi autori o artisti indipendenti, dotati di inventiva ed idee ma non di contante per porre in essere le proprie proposte, hanno fatto ricorso a tali iniziative; stesso concetto è stato seguito da molti creatori di videogiochi i quali, rilasciata una versione beta del proprio prodotto, a fronte del saldo di una quota da parte dei singoli utenti, si impegnano a migliorare il prodotto o, addirittura, nell'eventualità di raggiungimento di una somma stabilita, metterlo sul mercato.
Tali esempi, pur indicativi, sono solo simbolici e non racchiudono integralmente il vastissimo campo di applicazione della "crowdfunding".